
Pompey statue- Julius Caesar was killed at the feet of this statue - d2x 004d2x 007 (Photo credit: Giannux & Chia)
Più o meno a quest’ora (giorno più giorno meno, per colpa di quel Luigi Lilio che riformò il calendario da lui stesso ideato diciassette secoli prima) Caio – o forse Gaio – Giulio, soprannominatosi Cesare, entrava nella curia di Pompeo, come dire un Di Pietro a Palazzo Grazioli, solo che, venti secoli fa, ci si ammazzava – ad alto livello – con più facilità che non oggi oppure – e questa seconda spiegazione temo sia più veritiera, benché inquietante – oggi non esistono personalità di spicco come quella dell’ex dittatore romano.
Plinio diceva che fosse nato da parto cesareo, donde l’appellativo – esistono altre variopinte etimologie, compresa quella sul blu degli occhi, blu come il cesio…, variopinte, appunto – e si suppone addirittura che sia stato il primo cesareo della storia, o almeno il più fortunato.
Sicuramente il termine ha poi designato l’Impero e gli Imperatori, romani, germanici, napoleonici, russi. Eppure il nostro Caio Giulio non fu mai, esattamente, quello che oggi definiamo Imperatore. Fu un capo militare, uno stratega, per dirla alla greca, un uomo colto – ma non troppo, non il coetaneo Cicerone.
Che poi, a dirla tutta, anche Cicerone finì male, anzi, direi che finì anche peggio di Cesare: peccato che nessuno se ne rammenti, tanto per dire che, due millenni fa, come oggi, non conta tanto la cultura quanto, piuttosto, la capacità di darsi visibilità.
Ma insomma, chi era allora questo Cesare e perché mi diletto in quest’ora a rinnovarne l’elogio funebre?
Cesare era un blogger. Sì, è stato forse il pirmo blogger tematico della Storia, un uomo – un tecnico, in fondo, della politica (res publica) e della guerra – un uomo del suo tempo, dicevo, uno che aveva stabilito di “dover raccontare sé stesso” e lo faceva addirittura in terza persona.
Post number 1: Gallia est omnis divisa in partes tres […]
Un innovatore straordinario, insomma, inventore di uno stile narrativo che è stato alla base del giornalismo prima e del blogging ora.
Cesare racconta sé stesso e crea – scrivendo – il suo brand personale, anticipando quello che la maggior parte di noi blogger fa ogni giorno.
Perdonatemi la foto, non ho prove che si tratti di quella che Pompeo (un altro “finito assai male”) aveva posto nel suo quartier generale, proprio dietro all’attuale Campo de’ Fiori.
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