Mi rendo conto che sono passati circa dieci anni ma, stamattina, mi sono svegliato con questo jingle in testa. Ricordo una spiaggia a Mamaia una sera di luglio del 2003 e una birra in compagnia, in un momento di importanti cambiamenti personali e professionali.
Certo, di tempo ne è trascorso davvero e la mia vita si è trasformata in modo totalmente inatteso. Mi sembra strano pensare a quell’epoca così diversa e ragionare su “come sarebbe stato se” o “che cosa avrei fatto se”.
Ho letto il post “What if?” che riporto in link più sotto e ho riconosciuto una serie di situazioni vissute in prima persona e, come le autrici di quel blog, in fondo, mi dico che l’unica cosa giusta è la consapevolezza che nella vita bisogna cogliere le occasioni, tutte, senza ripensamenti, senza rimpianti, che una caduta non è un fallimento e che perfino un fallimento non è comunque nulla di definitivo.
Come dice mio suocero, romeno, “viaţa merge înainte”, la vita va avanti, che è un po’ come diceva Freddy Mercury, in fondo:
“The show must go on!”
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