Da un po’ di tempo a questa parte, con la “connivenza” della mia famiglia, ho accantonato l’abito del turista per mettere quello, assai più interessante, del viaggiatore.
Non è facile fare questo salto: occorre un po’ di voglia di avventura… o forse no, più che altro molta apertura, volontà costante di confronto con realtà diverse e nuove, culture che hanno sempre qualcosa da insegnarci.
Un appiglio che mi ha aiutato a compiere questi viaggi è stata la presenza di molti amici distribuiti in diverse nazioni del mondo. Molti di essi sono nati in Romania e dispersi un po’ qua un po’ là perché così ha voluto il fato, per motivi affettivi, lavorativi o di studio. Altri sono passati vicino a noi nel corso degli anni ed abbiamo mantenuto i contatti.
Poi inizia il viaggio, vissuto basandosi sul concetto della mutua ospitalità, ove tutto è contemplato nella più grande disponibilità delle parti, e con grande convincimento e coinvolgimento.
Alla fine, non resta solo il ricordo mutuato da qualche foto ai monumenti. Anzi! Bastano due o tre giorni vissuti in questo modo per darci la percezione di aver attinto a mondi diversi, esserne stati partecipi “in tutto”.
Così siamo stati in Egitto, così in Francia. E anche altrove abbiamo sempre cercato il contatto e la condivisione con la gente del posto.